Le aziende agroalimentari hanno una variazione significativa nel pH dei reflui, che rende difficile l'uso di impianti di depurazione batteriologici. Solitamente si utilizzano depuratori a fanghi attivi o percolatori aerobici, ma non sono adatti a causa della mancanza di stabilità del pH. L'SBR (bioreattore discontinuo) è l'impianto ideale per le cantine, anche se più costoso. Tuttavia, grazie a GAIA, un'IA, è possibile ottenere gli stessi risultati di depurazione del refluo a un terzo del costo di un impianto SBR.

In una vasca specifica dell'impianto, è installata una cella elettrolitica ad osmosi inversa con elettrodi di rame (-) e ferro (+). Qualora i valori rilevati nella vasca successiva superino i limiti impostati, viene attivato un trattamento chimico-fisico di scambio di ioni e cationi tra gli elettrodi. L'ossidazione avviene all'anodo, la riduzione avviene al catodo, generando una reazione redox che richiede energia elettrica esterna. Il campo elettrico provoca anche la frantumazione delle grosse molecole organiche presenti nelle acque, riducendo il loro peso molecolare e il C.O.D. solubile. Queste azioni combinano la demolizione delle macromolecole, la formazione di centri coagulanti e lo sviluppo di microbolle di gas che favoriscono la flocculazione. I contaminanti indesiderati vengono successivamente rimossi per sedimentazione. L'impianto proposto sarebbe inefficace senza l'apporto del vano tecnico ad intelligenza artificiale GAIA. Attraverso sensori posizionati all'interno del depuratore, GAIA analizza costantemente i valori delle acque reflue. Una volta identificati gli inquinanti presenti, GAIA attiva il tipo di depurazione più adatto, combinando depurazione biologica, chimico/fisica e meccanica. Inoltre, GAIA comunica in remoto tramite un'app dedicata, consentendo all'operatore di monitorare e interagire con il sistema.

Le aziende vivaistiche producono un'elevata quantità di reflui contenenti sostanze utilizzate per i trattamenti delle piante, come antiparassitari, diserbanti e fertilizzanti. In particolare, si riscontra un alto livello di pesticidi totali, con una varietà di fitofarmaci che contribuiscono a tale presenza. Nei campioni di acqua superficiale prelevati dalle stazioni nella piana vivaistica pistoiese, sono stati identificati principalmente il principio attivo dell'erbicida glifosate e il suo prodotto di degradazione, l'acido aminometilfosfonico (AMPA).

Le acque provenienti dagli impianti di lavaggio automezzi contengono una vasta gamma di inquinanti, tra cui solidi sospesi, detergenti, oli minerali e idrocarburi. Pertanto, il trattamento di depurazione di tali reflui richiede una serie di fasi successive per rimuovere gli inquinanti sopra elencati. La scelta delle diverse modalità di trattamento dipende dalla destinazione finale delle acque trattate, che può essere lo smaltimento nella rete fognaria pubblica, il corso d'acqua superficiale, il suolo o il riutilizzo.

Per migliorare la qualità dell’acqua depurata e per poterla scaricare a cielo aperto/sul suolo oppure per riutilizzarla nelle fasi iniziali del ciclo di lavaggio, si abbina all’impianto di depurazione un trattamento di affinamento composto da un sistema di filtrazione a quarzite e carboni attivi.

Trattamento reflui lavaggio imbarcazioni: Rimozione di inquinanti come solidi sospesi (come sabbie e fanghi), detergenti, oli, idrocarburi e residui ferrosi. L'impianto proposto è un sistema modulare compatto che include diversi processi di depurazione per affrontare tali inquinanti. Comprende un serbatoio d'accumulo per consentire il riutilizzo del refluo trattato, garantendo così una gestione sostenibile delle acque di lavaggio delle imbarcazioni.

Depurazione reflui strutture ricettive: Il problema della discontinuità nel corretto dimensionamento dell'impianto di depurazione è risolto grazie a GAIA, il vano tecnico ad intelligenza artificiale. GAIA gestisce l'impianto in modo da garantire un funzionamento ottimale al 100% dell'efficienza. Inoltre, GAIA è in grado di integrare diverse tecniche di depurazione, come depurazione biologica, chimico/fisica e meccanica, a seconda delle necessità. Questo assicura una depurazione completa e efficace dei reflui prodotti dalle strutture ricettive, contribuendo alla salvaguardia della qualità dell'ambiente e delle risorse idriche.

La norma di riferimento per il trattamento delle acque è il Decreto Legislativo 152/06, che affronta diverse tematiche come la difesa del suolo, la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall'inquinamento e la gestione delle risorse idriche. Tuttavia, il decreto non tratta specificamente le acque di scarico delle piscine, quindi è necessario procedere per analogia. Un metodo efficace e pratico per la declorazione del refluo delle piscine consiste nell'utilizzare un processo di ossigenazione simile al principio di una torre di strippaggio. Questo approccio permette di rimuovere il cloro in modo efficiente e garantire il trattamento adeguato delle acque di scarico delle piscine.

Trattamento reflui aziende taglio e lavorazione marmo: Acque ricche di carbonato di calcio (CaCo3) e idrocarburi. Impianto proposto senza l'uso di prodotti chimici flocculanti. Trattamenti meccanici consentono la separazione solido-liquido, riutilizzo dell'acqua nei processi di lavorazione e produzione di carbonato di calcio puro (senza flocculanti/coagulanti) commercializzabile in vari settori come cemento, produttori di PVC, ecc.